Il Sudafrica si potrebbe descrivere geograficamente come un immenso mosaico di terre rurali, fertili zone agricole, regioni minerarie, altipiani che accolgono le più antiche culle dell’umanità, città cosmopolite e coste oceaniche, affacciate sul confine meridionale della terra, ma anche sconfinate riserve naturalistiche che proteggono ecosistemi straordinari, tra i parchi nazionali più famosi dell’Africa Australe.
Il Kruger National Park non ha certamente bisogno di presentazioni, essendo una delle più importanti e vaste aree protette al mondo, e il parco meglio gestito di tutto il Continente Africano. La sua immensa superficie è percorsa ogni anno da centinaia di migliaia di turisti, in cerca di adrenalinici avvistamenti con la fauna selvatica africana, qui praticamente al completo. I “Big Five” sono tutti presenti all’appello: leoni, elefanti, leopardi, bufali e rinoceronti, ma anche zebre, giraffe, licaoni, ghepardi, babbuini, facoceri e ovviamente i coccodrilli e gli ippopotami, essendo il parco attraversato da ben 5 vene fluviali. Senza contare la varietà di avifauna, che sorvola ecosistemi che spaziano dai boschi di acacie e sicomori, alle savane, dalle foreste e radure fluviali, alle colline granitiche, fino alla vegetazione sempreverde della zona più meridionale del parco che riceve il maggior numero di precipitazioni. Una fitta rete di strade asfaltate e piste sterrate collegano i numerosi punti di osservazione, lungo i fiumi, sulle piattaforme appositamente predisposte, sulle colline o intorno alle pozze principali. Il parco è anche servito da un campionario di strutture ricettive di tutte le categorie, dai confortevoli lodge, ai semplici rondavel, pensati espressamente per i più avventurosi e quale base per i trekking. Già, perché al Kruger National Park è possibile seguire anche itinerari a piedi o in bicicletta, supervisionati dalle guide esperte, tra un’infinità di percorsi che variano da comodi sentieri pianeggianti, a scalate con zaino in spalla. Quello che si vedrà, che sia a piedi, in bici o in macchina, è indescrivibile. Basti pensare che la maggior parte dei documentari naturalistici sulla vita selvatica africana, sono stati girati proprio nel Kruger. Leoni e coccodrilli che lottano per predare un bufalo, giraffe che spuntano tra le sommità di alberi di mopane e acacie, famiglie di elefanti che radono al suolo tutto ciò che incontrano sul loro cammino, al punto che sono oggi in uso dei contraccettivi per controllarne la sovrappopolazione, ghepardi e leopardi a caccia tra la luce calda del tramonto, o rinoceronti, bianchi e neri, e ippopotami che si confondono con impala e gazzelle, tra le vaste radure e i picchi granitici.
La varietà di ecosistemi e la concentrazione di fauna, in un territorio peraltro così vasto, fa dello storico Parco Nazionale del Kruger, una delle destinazioni internazionali a offrire le maggiori probabilità di avvistamento di tutta l’Africa.
Se il Kruger si estende al confine con l’Eswatini, Il Mozambico e lo Zimbabwe, basterà deviare verso l’entroterra sudafricano nord-occidentale e si raggiungerà il Blyde River Canyon, un immenso monumento naturalistico, di incredibile bellezza. E’ il terzo canyon più grande al mondo, con panorami mozzafiato che si aprono tra un’infinità di itinerari naturalistici, confluenti tutti verso il principale punto panoramico della riserva, i Three Rondavel, conformazioni di arenaria perfettamente circolari ed appuntite, che ricordano le capanne tipiche dell’Africa Australe e che svettano sui più spettacolari scenari geologici del Sudafrica, erosi dagli agenti atmosferici e dai corsi fluviali che serpeggiano ai loro piedi.
Se deciderete poi di rientrare verso il sud del paese via terra, e ritenete di non essere ancora sufficientemente carichi di adrenalina, da non perdere sarà una tappa all’iSimangaliso Wetlnad Park, Patrimonio UNESCO che comprende ben cinque ecosistemi differenti, ad ospitare una flora e una fauna eccezionali, tra cui le grandi specie acquatiche, quali ippopotami, coccodrilli, aquile pescatrici, fenicotteri e balene megattere sulla costa, ma anche elefanti.
Per concludere, l’Addo National Park, a nord della Wild Coast, nello Zululand, regalerà i più suggestivi incontri con le famiglie di elefanti, ma anche una natura straordinaria di transizione, tra il microclima costiero e la vegetazione dell’entroterra tropicale.
Questi sono senza dubbio i must naturalistici da non perdere in Sudafrica, ma è pur vero che ogni regione sudafricana ha la propria area protetta, e le possibilità di avvistamento faunistico sono ricchissime ovunque, oltre ad offrire ciascuna paesaggi straordinari. Ma quello che fa la differenza è piuttosto dato dalla concentrazione di flora e di fauna e dall’organizzazione ricettiva, tra cui il Kruger rimane ad oggi il top, a livello mondiale.