A poche decine di chilometri a sud di Cape Town, è il Capo di Buona Speranza, che assieme a quello di Aguhlas e St. Francis, marca uno dei punto più meridionali dell’Africa. Tra panorami mozzafiato a picco sul mare, ecosistemi straordinari, spiagge immense ed ampie baie che si aprono sulla fine del mondo, risuonano gli echi dei primi esploratori europei, che nel XV secolo navigarono fino a uno dei posti più suggestivi del pianeta, dove le acque dell’Oceano Atlantico, incontrano quelle dell’Oceano Indiano.
Se state programmando un viaggio in Sudafrica è superfluo dire che tra le visite di Cape Town, deve imperativamente essere preventivata una giornata di escursioni fino al Cape of Good Hope. Qui sono solo alcuni fari coloniali a ricordarci il passato di queste terre. Il resto dei panorami è occupato da scenari naturalistici selvaggi e incontaminati, protetti dall’UNESCO, in quanto appartenenti alla più grande regione floristica del mondo.
La strada panoramica per raggiungere il Capo, è già di per sé spettacolare, serpeggiando da una costa all’altra della stretta penisola, affacciandosi su stazioni balneari puntellate di vele e gabbiotti in legno variopinto, qualche centro residenziale o semplice villaggio di pescatori, ma anche su scenari di vegetazione oceanica, spiagge e baie deserte, popolate solo da otarie e pinguini.
Llandudno Beach frequentata dai surfisti, Hout Bay con il suo porticciolo animato di otarie, gli spettacolari tornanti di Chapman’s Peak Drive e l’incontaminata spiaggia di Noordhoek, fino a virare verso est, raggiungendo le coste dell’immensa Baia di False, dove l’acqua diventa più calda sotto l’influsso delle correnti dell’Oceano Indiano. Qui le colonie di pinguini della spiaggia di Boulders fanno la felicità di migliaia di turisti ogni anno.
Poco più a sud comincia la Riserva Naturale del Capo di Buona Speranza che oltre ai panorami magnifici a strapiombo sull’Oceano, offre l’habitat a circa 1000 varietà vegetali endemiche e specie faunistiche, quali struzzi, antilopi, facoceri, babbuini, aquile e beccacce di mare, balene e delfini che guizzano a largo. Qui una funivia e una serie di percorsi naturalistici portano alle zone più isolate della riserva, che si snodano tra il Capo di Buona Speranza, il Cape Point e il Cape Maclear.
Altrettanto selvaggia e suggestiva è la costa verso est, tra la Penisola del Capo e Cape Aguhlas, dove una volta improntata la gigantesca False Bay, si arriva prima a Hermanus, popolata di balene, e poi a Gansabaai, una località che è diventata la principale attrazione del paese, registrando più presenze turistiche del Parco Nazionale del Kruger. Si tratta di una baia dove è possibile immergersi in totale sicurezza negli abissi oceanici, in un incontro ravvicinato con i feroci ed enormi squali bianchi, sotto la protezione di gabbie metalliche. Una delle esperienza più adrenaliniche che possa offrire il Sudafrica e tra le più richieste dal turismo internazionale.
Decisamente più rilassanti sono le gite verso le fertili terre delle Winelands, nel Western Cape, entroterra a nord di Città del Capo, dove i dolci declivi bordati di montagne, creano un microclima ideale per la coltivazione dei rinomati vigneti del Sudafrica che competono ormai con quelli europei. Qui si producono i famosi vini sudafricani, di eccelsa qualità ed esportati in tutto il mondo. E’ il cuore pulsante dell’economia agricola del paese, uno dei principali settori ad incidere sul PIL nazionale.
Una giornata alla scoperta degli storici vitigni, tra degustazioni enogastronomiche e fattorie didattiche, è senza dubbio da mettere in agenda, senza dimenticare che è anche una regione che conserva antiche pitture rupestri, risalenti a millenarie civiltà San-Boscimane, nella Cederberg Wilderness Area, tra paesaggi naturalistici di straordinaria bellezza.