Per quanto riguarda il Sud Sudan non si può parlare di arte in senso stretto, ma di utensili d’uso quotidiano che diventano preziosi oggetti di artigianato.
È questo il caso, in particolare, dei poggiatesta che sono molto diffusi nell’Africa Orientale, Sud Sudan compreso.
Si tratta infatti di vere e proprie sculture, principalmente in legno, che venivano utilizzate persino nell’antico Egitto, con vari scopi, come quello di proteggere le acconciature durante il sonno o identificare provenienza etnica e sociale.
I poggiatesta vengono prevalentemente usati ancora oggi dagli uomini che li portano con sé durante i loro spostamenti.
Le donne invece li utilizzano più raramente e soprattutto in casa.
I poggiatesta, che sono in generale piuttosto semplici, possono assumere caratteristiche diverse in grado di renderli comunque oggetti unici, anche per il loro valore simbolico di identificazione stretta con il proprietario.
I poggiatesta possono essere considerati “autentici” quando non vengono scolpiti per essere venduti, ma vengono realizzati dal gruppo etnico per un utilizzo quotidiano che ha anche valore rituale e magico, oltre che pratico.
Ciò che in Sud Sudan possiamo definire di grande valore artistico è il corpo dei vari gruppi etnici che, con le sue numerose scarificazioni sulla pelle, costituisce un incredibile libro antropologico e artistico, al tempo stesso.
I segni sul corpo raccontano infatti un mondo da indagare dal punto di vista estetico, simbolico ed etnografico e ogni segno ha un valore identitario e artistico.
Testo a cura di Paola Scaccabarozzi