Foto © L.F. Paoluzzi
La Regina indiscussa del Mar Rosso è la città di Port-Sudan.
La sua posizione strategica ne fa uno dei porti commerciali più frequentati a livello internazionali, che mette in comunicazione il Sudan con il Mediterraneo, con il Medio-Oriente, con l’India e con la Cina, quest’ultima principale partner per il commercio del petrolio.
Quello che attira i visitatori tuttavia non è il suo porto, anche se il crocevia di culture, traffici e popoli, rappresenta sicuramente un aspetto affascinante. Al di là delle piacevoli passeggiate sul molo, il suo vivace suk del pesce e il mercato centrale, quello che interessa veramente a Port-Sudan sono i suoi fondali, il paradiso delle immersioni.
Il particolare microclima del Mar Rosso, con la costa incastonata tra le colline che la isolano dall’entroterra arido, offre tra i fondali più belli e unici al mondo e la possibilità di esplorarli con una grande varietà di itinerari.
Sicuramente tra i punti più suggestivi della regione sono il Parco Marino di Songaneb, dominato dal vecchio faro inglese del 1906, il Sha’ab Roumi, dove Cousteau ha lasciato la capsula nella quale visse per un mese intero sul fondo del mare, e dove si potranno fare incontri ravvicinati con gli squali martello.
Tra le attrazioni anche alcuni relitti, come la Blue Bell che colò a picco nel 1977 con il suo carico di macchine Toyota e la nave da guerra italiana Umbria che finì in fondo al mare nel 1940.
Verso sud è Nakhalat al-Qasir, un’area ove si sono formate delle particolari sedimentazioni geologiche, vere e proprie stalagmiti di mare che spuntano in superficie dal mare e ospitano una vita marina particolarmente ricca.
Se Port-Sudan è stato costruito in tempi recenti dagli inglesi, all’inizio del XX secolo, Suakin rappresenta invece l’antico centro commerciale costiero dei Beja. La sua fondazione su una piccola isola risale probabilmente al periodo tolemaico e fu uno dei punti nevralgici delle rotte internazionali antiche.
Da quando Port-Sudan ha visto la luce, Suakin è stato progressivamente abbandonato. Molti pescatori Beja, antichi guardiani del Mar Rosso, hanno dovuto lasciare l’isola. Tuttavia rimane un fascino decadente nei ruderi dei suoi antichi edifici e monumenti, che fa di questo antico villaggio una delle mete più interessanti e il depositario tutt’oggi della vera cultura beja.