La Regione dell’Atakora è una delle meraviglie da non perdere del Benin e del Togo.
Koutammakou detta anche la Valle dei Tamberma o Terra dei Betammaribe, dal nome delle popolazioni che abitano la zona, rappresenta una visita irrinunciabile per chi viaggia in Togo.
Il repertorio di villaggi nella regione è veramente interessante e le abitazioni tipiche, modellate in argilla come una scultura, ne sono la principale attrattiva, che è valsa alla regione la protezione dell’UNESCO. Risalgono al XVII secolo, epoca in cui queste popolazioni si istallarono nella regione per sfuggire alla schiavitù sudista, ordinata dai sovrani di Dahomey, e alla pressione islamica che arrivava invece dai popoli del nord.
Le principali escursioni partono da Kandé in direzione di Nadoba, il villaggio più grande, dove ogni mercoledì si svolge il mercato settimanale, uno dei più autentici del Togo, durante il quale si incontrano ancora gli anziani feticheur che predicono il futuro con un bastone, disegnando sulla sabbia.
Anche la natura e gli scenari paesaggistici sono spettacolari, tra i più belli del paese, con le piste di terra battuta color del fuoco, le colline puntellate di monumentali baobab e disseminate di abitazioni tradizionali.
Le case dei Tamberma, chiamate tata o tatchenta sono un piccolo capolavoro di ingegneria difensiva tradizionale. Le maestranze locali le plasmano per pose sovrapposte di argilla, fino a creare una sorta di castello fortificato in miniatura, dall’aspetto fiabesco. Al secondo piano, su intercapedini di legno, viene posato il terrazzo sul quale svettano delle torrette circolari con un cappello di paglia appuntito (stanze e granai).
Una complessa teoria di “trabocchetti” avevano lo scopo di tenere sotto controllo l’abitazione dagli eventuali attacchi nemici.
Come per le tata dei Somba del confinante Benin, anche nelle tata dei Tamberma la vita familiare si svolge sul tetto e il pianterreno serve da stalla o per gli anziani impossibilitati a salire le scale. I muri sono decorati di trofei di caccia e, usanza tipica di questo popolo rimasto interamente animista, il giovane pronto al matrimonio, lascerà ad una freccia scoccata dall’arco, decidere il luogo ove costruire la sua nuova tata.
Ogni tata ha i propri “guardiani”, un vero e proprio esercito di feticci protettori, schierati davanti all’uscio ai quali la famiglia offre ancora oggi i sacrifici propiziatori.
Attraversando la frontiera fra il Togo e il Benin, ci si rende conto che i confini geopolitici imposti a tavolino dalle grandi potenze europee, non sono riusciti a dividere questi popoli, accomunati dalle stesse usanze, gli stessi costumi, lingue e tradizioni. Oggi la frontiera viene passata in un costante andirivieni da un paese all’altro, come se non esistesse, e i Betammaribé del Benin e i Tamberma del Togo continuano a incontrarsi e fare affari al piccolo mercato di Nadoba.