Foto © I. Fornasiero
Considerata capitale religiosa della Tunisia e quarta città sacra dell’Islam dopo La Mecca, Medina e Gerusalemme, Kairouan fu fondata nel 670 d.C, all’epoca della conquista araba del Nord Africa.
Grazie alla sua favorevole posizione al crocevia delle rotte carovaniere che dalle terre berbere si spingevano verso la costa, divenne la prima capitale del Maghreb mussulmano, raggiungendo l’apice della gloria nel IX secolo, sotto la dinastia degli emiri Aghlabidi. A questo periodo risale la costruzione della Grande Moschea, uno dei più importanti monumenti dell’architettura islamica, con il suo imponente minareto ispirato al Faro di Alessandria, eleganti gallerie a ferro di cavallo, una splendida sala di preghiera sostenuta da decine e decine di colonne appaiate, e il “minbar”, il pulpito in legno considerato il più antico di tutto l’Islam.
Il fascino di Kairouan, città santa ancorata ad un passato lontano, è concentrato nella sua Medina dal profilo irregolare che si sviluppa su un’estensione di 30 ettari, cinta da mura entro le quali si innalzano una cinquantina di moschee, vari mausolei e le zaouïa (luoghi sacri dedicati al ricordo di uomini devoti).
Salendo sui bastioni merlati che circondano la città vecchia si può ammirare la sobria eleganza del tessuto urbano: vicoli su cui si affacciano case bianche dalle porte azzurre, cupole candide e minareti dal colore caldo della sabbia. Tra i souk, le numerose botteghe artigianali sembrano competere tra loro nell’esposizione di dolciumi e tappeti, vero vanto della città!
Nel Museo del Tappeto, ospitato in un’anca dimora signorile, sono conservati quelli più preziosi, dai classici di Kairouan, riconoscibili dal medaglione centrale circondato da fiori, a quelli più spessi e dai colori sgargianti, confezionati nel Sud del Paese.
Una curiosità è l’antichissimo e venerato Pozzo Barouta, dove l’acqua viene estratta attraverso un meccanismo di ruote e benne azionato da un dromedario che gira intorno al bacino di raccolta.
Al di fuori della Medina, il centro di interesse maggiore è certamente rappresentato dalla Zaouïa Sidi Sahib,
per i suoi patii, le sue sale magnificamente decorate da ceramiche multicolori, le pareti e le nicchie di gesso lavorate in modo tale da sembrare ricamate. Fu edificata nel XVII secolo ed è conosciuta come Moschea del Barbiere poiché al suo interno sono custoditi i resti di un compagno di Mometto che si dice sia stato sepolto con al collo un medaglione contenente tre peli della barba del Profeta.
Alto oggetto di interesse sono i Bacini Aghlabidi, enormi vasche circolari poste al limitare della città vecchia. Si tratta di serbatoi d’acqua costruiti nel IX secolo, parte integrante di un immenso complesso idraulico, eccezionale per l’epoca in cui fu progettato.