Se lo Zimbabwe è il paese che offre il magnificente scenario delle imponenti Cascate Vittoria e l’affascinante mistero archeologico delle rovine di pietra di Great Zimbabwe, è anche il paese che sa regalare le emozioni più vivide agli appassionati di safari avventurosi, tra due dei Parchi Nazionali più belli e suggestivi di tutta l’Africa Australe.
Nella valle del mitico fiume Zambesi, dove le sue acque diventano placide e calme, si apre il Mana Pools National Park, un’area di protezione ambientale, scampata miracolosamente alla costruzione di una diga che ne avrebbe interamente sommerso e annientato per sempre lo straordinario e ricchissimo ecosistema. Su queste piane alluvionali, stagionalmente le acque del fiume esondano andando a formare quattro laghi principali (Mana in lingua shona significa “quattro”) che ritirandosi in stagione secca, diventano poco più che quattro pozze permanenti, attirando una moltitudine di fauna selvatica in cerca di sostentamento.
Un paesaggio di incredibile bellezza, fatto di scenari fluviali e acquatici, boschi di mogani e “alberi delle salsicce”, tramonti infuocati che si perdono all’orizzonte, incorniciato dai profili dei monti del Grande Rift.
Il privilegio più grande di questo straordinario parco è dato dalla possibilità di scoprirlo in canoa, lasciandosi trascinare silenziosamente dalle acque, in fuoristrada secondo la formula classica dei safari, ma soprattutto a piedi, per un “walking safari” intrepido e genuino sotto la tutela e le indicazioni di guide esperte, a stretto contatto con l’Africa più selvaggia.
Gli avvistamenti sono incredibili ed uno più emozionante dell’altro, dai branchi di elefanti che si radunano attorno ai laghi o alle rive dello Zambesi, guadandolo spesso in fila indiana per passare da una sponda all’altra, ai coccodrilli furtivi e attenti, dalle famiglie di ippopotami, a una esuberante e variopinta avifauna, ma anche leoni, bufali e leopardi. Le possibilità di avvistamento sono un’infinità per questo magnifico parco naturale, dichiarato non a caso Patrimonio UNESCO nel 1984.
Ma l’avventura adrenalinica dei safari in Zimbabwe non si esaurisce al Mana Pools, bensì prosegue con grande intensità tra le distese selvagge del Hwange National Park, una vasta area al confine con il Botswana e lo Zambia, in quella che viene chiamata “Area di conservazione transfrontaliera dell’Okavango-Zambesi”, e che include anche una parte di deserto del Kalahari, antica terra dei San-Boshimani.
Qui i paesaggi sono prevalentemente pianeggianti e aridi, occupati da savane imbiondite dal sole, ma dove una rete di pozze artificiali ha permesso la conservazione e la ripopolazione di una quantità impressionante di fauna selvatica, primi tra tutti gli elefanti, che spesso, durante i periodi di maggior siccità non si intimidiscono affatto, spingendosi fino alle piscine dei campi tendati turistici, concentrati nella regione settentrionale del parco.
Anche al Hwange, l’apoteosi di un safari è raggiunta con in un percorso a piedi, seguendo le tracce degli animali e imparando ad interpretare i segni della natura, ritrovandosi infine in un emozionante “faccia a faccia” con elefanti, bufali, giraffe e antilopi.
Una ricca avifauna fa da contorno agli avvistamenti principali, mentre la notte l’avventura continua in 4×4 alla ricerca degli schivi predatori notturni, quali iene, leoni, gatti selvatici e leopardi.